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SENTIMENTALE
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sieur, diceva La Fleur, s’ella lo avesse perduto — Nè io, La Fleur, gli risposi, se l’avessi trovato. Ma s’io l’abbia o no ritrovato, si vedrà poi.


LX. L’ATTO DI CARITÀ

parigi


Chi sdegna o sospetta di passare al bujo per un chiassuolo, sarà forse un egregio uomo dabbene, e destro a mille negozj; ma un buon viaggiatore sentimentale, non mai. Assai cose che accadono a Sole chiarissimo e su per le vie larghe e frequenti, le vedo, ma non le guardo. La natura è vergognosa, nè s’attenta d’agire alla presenza di spettatori; bensì in qualche appartato cantuccio ti lascia vedere taluna delle sue brevi scene che equivalgono alla quintessenza di tutti i sentimenti stillati da una mezza dozzina di tragedie francesi — tragedie peraltro bellissime assolutamente — e le si confanno del pari al predicatore e all’eroe; e perciò ogniqualvolta mi trovo in impegno più solenne assai dell’usato1, io nelle miepre-

  1. E appunto in que’ dì occorse a Yorick una solenne occasione di predicare nell’oratorio de’ protestanti in Parigi; e ne in richiesto da Lord Hertfort ambasciadore d’Inghilterra che avea corredato sontuosamente di nuove suppellettili il suo palazzo; e Parigi impazziva in folla a vederlo. Yorick sali in