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SENTIMENTALE
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le ferriate del ponte; bensì, come aliava su le acque de la Senna, avidesene uno navicellajo dabbene et sì lo raccolse dicendo: Tristo è ’l vento che non reca che che sia a chi che sia. Ma il soldato, che guascone era, s’arroncigliò di subito le basette, et impostò lo archibugio, salvo che non si trovò allato la miccia1; advegna che una vecchierella a la quale a capo del ponte s’era spento uno suo lanternino avesse accattata, tanto che potesse ralluminarlo, la miccia dal soldato; et il sangue di costui hebbe agio ad freddarsi, et dove inprima intendeva che il notajo desse de’ calci ad rovajo, s’advisò d’altra maniera ad lasciare ire il notajo, et fare tutta fiata suo pro. Imperò acchiappò di capo al notajo lo cappello, a legittimagione del bottino allegando lo dettato di esso navicellajo: Tristo è ’l vento che non reca che che sia a chi che sia. Lo sciaurato notajo valicò il ponte, et come lo conducevano e’ piedi, passava per la via che in Parigi dicono de lo Delfino nel borgo di sancto Germano, et ne lo andare rammaricavasi con esso seco dicendo: Oymei, oymè dolente, oymè tristo, oymè gramo, oymè nato per vivermiab-

  1. Agli archibugi d’allora bisognava la miccia a dar fuoco. Il tradut. inglese.
 
 
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