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SENTIMENTALE
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allo scrittojo ov’io andava pescando quel polizzino — pigliò la penna ch’io aveva posata; mi si esibì di reggermi il calamajo; e sì docilmente, ch’io quasi accettava — ma non mi arrischiai — Non so, mia cara, le dissi, su cosa scrivere — Scriva, risposemi ingenuamente, su quello che può.

Graziosa giovine! scriverò sul tuo labbro — ma non lo dissi —

S’io la bacio son’ito — la pigliai dunque per mano menandola verso l’uscio e pregandola che non si dimenticasse della mia lezione di jeri — Me ne ricordo, me ne ricordo, rispose; e con tanta vivezza, che si volse a un tratto verso di me, posando le sue mani sovra le mie — ed io le strinsi — e come no, in quello stato? — avrei ben voluto lasciarle andare; ma io le stringeva, e non senza rimorso — ma io tuttavia le stringeva — In due minuti io presentii tutta la battaglia che tornava a prorompermi addosso — le mie ginocchia tremavano e un brivido andavami per la vita.

Dal luogo ov’io m’era fermato con lei, a’ piedi del mio letticciuolo, vi correvano appena due braccia — ed io teneva pur sempre le mani della fanciulla — non so dir come — non l’ho pregata — non ve la trassi — m’era uscito di mente illet-