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corro a lei, monsieur le comte — e me gl’inchinai ossequiosamente.
Se il conte non m’ascoltava con quella amorevolezza — e soltanto m’interrompeva c’est bien dit, c’est bien dit — io senz’altro rimanevami a mezzo. Parvemi che la perorazione bastasse; e mi proposi di non ne dir altro.
Il conte avviava il discorso: si chiacchierò del più e del meno — di libri, di politica, d’uomini — finalmente di donne — Dio le benedica! diss’io, poichè se n’ebbe alquanto parlato — Dio le benedica tuttequante! la madre Eva non ha per certo verun nipote che mi pareggi in amarle: per quanti peccatucci io vada in esse scorgendo, per quante satire io ne legga, tanto e tanto io le amo; anzi ho per fermo che l’uomo il quale non abbia una specie di dilezione per tutte, non sia capace d’amarne debitamente una sola.
Eh bien! monsieur l’anglois, mi diss’egli festevolmente — ella non viene a spiare la nudità della nostra terra — e gliel credo — nè encore — direi forse, la nudità delle nostre donne — ma la mi passi una congettura — se, par hasard, le cadesse per la via sotto gli occhi sì fatta vista, non le rincrescerebbe, credo —
Ho in me non so che, che ripugna ad ognimi-