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l’abbia alla porta dell’hôtel per le nove di domattina.
— Me ne andrò a dirittura a monsieur le duc de Choiseul.
La Fleur voleva mettermi a letto; io non voleva che quell’onesto ragazzo guardandomi più da vicino si procacciasse un crepacuore — gli dissi che mi sarei coricato da me — e lo mandai a dormire.
XLII. | LO STORNELLO |
strada di versailles
Entrai all’ora decretata nella remise: La Fleur salì dietro; e ordinai al cocchiere che s’affrettasse a Versailles.
Siccome per quella strada non trovai nulla, o più veramente nulla di quanto cerco viaggiando, non saprei di che riempiere le carte di questa data del mio itinerario, se non se forse con la storia di quel medesimo uccello che diede materia al capitolo precedente.
Mentre l’honourable mister*** aspettava il vento a Douvre, un giovinetto suo palafreniere colse su quelle rocce lo stornello che non sapeva ancor ben volare; però non ebbe cuore di ucciderlo, e se lo recò in seno nel navicello. — e nutrendolo e proteggendolo non passò il terzo giorno,