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SENTIMENTALE
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nello in una gabbietta ivi appesa — I can’t get out — I can’t get out, dicea lo stornello: Non posso uscire — Non posso uscire.

E stetti a mirarlo; e verso chiunque andava e veniva, quel tapinello dibattendo l’ali accorreva, e tuttavia lamentando con le stesse parole la sua schiavitù — I can’t get out, dicea lo stornello. — Dio ti accompagni! esclamai, perch’io ti farò uscire, e costi che può. Andai attorno la gabbia a trovar lo sportello, ma era tortigliato e ritortigliato a tanti doppi di fil di ferro che bisognava, ad aprirlo, mandare in pezzi la gabbia — e mi sono provato a due mani.

L’uccello svolazzò dove io m’industriava di liberarlo; sporgeva il capo tra que’ ferretti e premevali come per impazienza col petto — Temo, povera creatura, gli dissi ch’io non potrò darti la tua libertà! No; dicea lo stornello — I can’t get out — I can’t get out; dicea lo stornello.

Giuro che gli affetti miei non furono più teneramente svegliati mai; nè mai nè in veruno di quanti accidenti io mi ricordi nella mia vita, gli spiriti traviati che abusavano della mia ragione rientrarono con pentimento sì volontario in se stessi. Per quanto quelle note fossero materiali, risuonava in esse a ogni modo tal accento di natu-