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senza altra opposizione a Parigi, dove nondimeno io doveva farmi degli amici, e provvedere a’ miei casi — Purch’io tocchi Parigi, monsieur le comte, gli diss’io — e andrà bene ogni cosa. M’imbarcai, nè ci pensai più.

Ma quando La Fleur mi parlò dell’inchieste del lieutenant de police — l’udirlo, e il risovvenirmene fu tutt’uno — Taceva appena La Fleur, e mi vedo in camera l’albergatore con la stessa notizia, e con l’appendice, che si domandava segnatamente il mio passaporto; e spero, conchiuse l’albergatore, che il signore l’avrà — Io? No davvero; risposi.

A questa dichiarazione il maître dell’hôtel si ritrasse da me, come da persona infetta, tre passi — e La Fleur, poveretto, mi s’accostò tre passi con la mossa d’un anima buona che vuol accorrere al pericolo d’un disgraziato — d’allora in poi il mio cuore fu tutto suo: questo unico tratto mi svelò schiettamente la sua natura, e conobbi ch’io poteva fidarmene a occhi chiusi più che se m’avesse fedelmente servito sette anni1.

Monseigneur! gridò l’oste — ma si ripigliò e

  1. Serviam tibi septem annisServivit septem annis. Genes. xxix.