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SENTIMENTALE 119

gai dunque la giovinetta che presentasse a madama i miei complimenti, e le dicesse, ch’io la ossequierei domattina senz’altro.

Così discorrendo e stando sempre sul canto della rue de Nevers — ci siamo fermati un altro pochino, tanto ch’ella disponesse un po’ meglio i suoi egaremens du coeur ec. che le impedivano le mani — mi presi il primo tomo fino a che ella si riponesse in tasca il secondo; poi mi sporgeva aperta la tasca, ed io vi feci star l’altro.

Ed è pur dolce il sentire con che finissime trame gli affetti nostri si vanno vicendevolmente tessendo!

Ripigliando il cammino, la fanciulla dopo tre passi s’appoggiò col suo braccio sul mio — ed io stava già per offerirglielo — ma se lo prese da sè; e con semplicissima spontaneità, come se non potesse entrarle in capo ch’essa non m’aveva mai sino allora veduto.

Quanto a me, fui vinto ad un tratto di tal sentimento di consaguinità, che mi fu forza di volgermi a considerarla in viso se mai vi raffigurassi alcun aria di famiglia — Poh! dissi; e non siamo noi tutti parenti?

Giunti al canto di rue Guénégaud, ristetti per dirle addio davvero: la giovinetta volea pur rin-