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VIAGGIO
 


divota qualificata, entrò a chiedere les Egaremens du coeur et de l’esprit1: il libraio le diede subito due volumetti; ed essa, slacciando una borsellina di raso verde ravvolta d’un nastro dello stesso colore, e mettendovi il pollice e l’indice, trasse il danaro e pagò. Io non aveva a che più rimanermi nella bottega, e m’avviai seco fuor della porta.

E che c’entrano, o giovinetta, le dissi, i traviamenti del cuore, con voi, con voi che appena sapete d’averlo? e se prima l’amore non te ne avverte, o un infido pastore non te lo faccia dolere, puoi tu accertarti che tu l’hai il cuore? — Dieu m’en garde! disse la fanciulla — Ed hai ragione, le dissi — che s’egli è buono, sarìa peccato a rubartelo; ed è il tuo tesoretto, e abbellisce l’aria del tuo volto più che s’altri te lo adornasse di perle.

La giovinetta ascoltavami con attenta docilità, e teneva in quel mentre la sua borsellina di seta — La è pure piccina, diss’io, toccandola nel fondo — la fanciulla me la sporgeva — e c’è pur poco qui dentro, mia cara; ma siate buona come siete bella, e il cielo ve la riempirà. Io mi trovava in mano parecchi scudi da pagare l’edizione

  1. Romanzo di Crebillon figlio del tragico.