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che si degnasse della mia mano sino alla porta — e scendemmo fermandoci quasi ad ogni gradino a discorrere e del concerto, e del nostro sconcerto — Davvero, madama, le dissi dandole braccio a salire in carrozza, io feci sei sforzi perch’ella potesse uscire — Ed io sei, perch’ella potesse entrare, diss’ella — Se il cielo ispirasse a madama di far il settimo! le diss’io — Con tutto il cuore; e mi fè luogo nella carrozza — Le formalità non prolungano la nostra cortissima vita — entrai senza più; e m’accompagnò a casa sua — E quanto al concerto, credo che Santa Cecilia1 vi fosse, e ne saprà più di me.

Dirò bensì che l’amicizia ch’io mi procacciai con questa traduzione fu a me più cara di quante ebbi l’onore di contrarre in Italia2.

    ve. Li difende il Baretti nel suo libro inglese The Italians cap. 3. ma pigliò l’impresa per carità della patria.

  1. Santa tutelare della musica, e celebrata tra bene e male da molti poeti inglesi, e divinamente da un’ode di Dryden.
  2. Arturo Young nel suo viaggio in Italia nomina questa marchesa F*** citando l’avventura di Yorick; non so con quanta verità storica, ma certamente con poca discretezza; se per altro alcune delle nostre gentildonne non aspirano alla celebrità dell’infamia.