Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/111

92 VIAGGIO

— Deh! perchè il cielo, Eugenio mio1, non volle che tu allora passassi a vedermi seduto in abito nero con questa mia faccia svenevolmente cachettica2, intento a contare ad una ad una le pulsazioni, e con gravissima applicazione, come s’io mi stessi esplorando il periodo critico della sua febbre — oh quanto t’avrei veduto ridere e moralizare su la nuova mia professione! — e quando tu avessi finito di ridere e di moralizzare a tuo senno — Fidati, Eugenio mio, t’avrei detto; vedrai il mondo affaccendarsi peggiormente che a tastare il polso a una donna3 — Ma d’una

  1. Leggesi nella vita di Tristano Shandy che questo Eugenio era uomo savio e amico sviscerato di Yorick a cui faceva molti sermoni paterni per camparlo dalla vendetta degli uomini gravi che Yorick provocava co’ suoi motteggi, e che finalmente lo ridussero a morte. Eugenio allora, tuttochè uomo savio, non abbandonò l’indocile amico. E vi fu chi abusando del nome d’Eugenio stampò il supplemento del viaggio sentimentale, e ch’io non ho letto per un ridicolo ma naturale ribrezzo ch’io ho vedendo le braccia, le teste ed i nasi appiccati alle pitture e alle statue degli artefici morti.
  2. Lack-a-day-sical: mosaico di quattro parole inventato dall’autore; e chi sa meglio d’inglese lo spieghi a suo genio; da che io e tutti i vocabolaristi e grammatici abbiamo appena potuto intendere l’ultima voce che vuol dir malaticcio.
  3. Dicesi che Yorick s’era lasciato scorgere an-