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la cintola alla giovane, fa che lo Sposo, ed essa reciprocamente si spoglino. Non è molto tempo, che sussisteva ancora in tutto il suo vigore, l’usanza, che obbligava il Kuum a spogliare intieramente la nuova Sposa; ed è una conseguenza di essa il privilegio, che rimane ancora a questo parente spirituale, di baciarla quantunque volte, e in qualunque luogo la incontri; privilegio, che potrà forse esser piacevole su le prime, ma che dev’essere disgustoso in progresso. Quando gli Sposi sono in camicia il Kuum si ritira, e sta coll’orecchio alla porta, se pur v’è porta. A lui tocca dar l’annunzio dell’esito de’ primi abbracciamenti, e lo fa con uno sparo di pistolla, a cui fanno eco parecchi degli Svati; ma se lo Sposo trova qualche facilità non aspettata, (quando sia bastevolmente smaliziato per avvedersene) la festa è turbata. Non si fa però il romore, cui fanno in simili casi gli Ukrainesi da’ quali i Morlacchi nostri sono in questo caso un po’ differenti, quantunque in pieno abbiano con essi una grandissima conformità di vestito, di costumi, di dialetto, e persino d’ortografia. Colà usano di portare in trionfo la camicia della nuova Sposa il giorno dopo le nozze con molta solennità; e maltrattano bruttamente la Madre, se la verginità della giovane si trovasse sospetta. Uno degli scherni, cui usano di fare alla custode poco attenta, si è il versarle da bere in un vaso forato nel fondo1.
I due Diveri, e Stacheo licenziati dal luogo destinato al rusticano Imeneo, in pena d’avere abbandonata la giovane alla loro custodia affidata, sono obbligati a
- ↑ Queste usanze sono comuni a tutto il paese Russo.