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tale; se ne vengano ripresi, dicono, “ch’egli è uno scherzare, che a nulla monta“. Da questi scherzi però ànno principio sovente i loro amori, che frequentemente finiscono in ratti, quando i due Amanti si trovino d’accordo. È raro caso (e non avviene certamente ne’ luoghi più rimoti dal commercio) che il Morlacco rapisca una fanciulla non consenziente, o la disonori. Se questo accadesse, la giovane farebbe per certo buona difesa; da che la robustezza delle donne di que’ paesi di poco la cede a’ maschi pell’ordinario. Quasi sempre la fanciulla rapita fissa ella medesima l’ora, e ’l luogo del ratto; e lo fa per liberarsi dal numero dei pretendenti, ai quali forse à dato buone parole, e da’ quali à ricevuto qualche regaluccio in pegno d’amore, come d’anella d’ottone, di coltellini, o d’altra tal cosa di lieve prezzo. Le Morlacche si tengono un poco in assetto prima d’andare a marito: ma dopo che ne ànno fatto l’acquisto, si abbandonano totalmente al sudiciume, quasi volessero giustificare il disprezzo con cui sono trattate. Non è però, che le fanciulle mandino buoni effluvj; imperocchè usano d’ungersi i capelli col burro, che irrancidisce facilmente, ed esala anche di lontano il più disaggradevole puzzo, che possa ferire il naso d’un galantuomo.
§. 10. Vesti donnesche.
L’abito delle Morlacche è vario ne’ varj distretti, ma sempr’egualmente strano agli occhi Italiani; quello delle fanciulle è più composto, e bizzarro pegli ornamenti, che portano sul capo, a differenza delle maritate, alle quali non è permesso di portare altro, che un fazzoletto aggruppato, bianco, o di colore. Le fanciulle portano una berretta di scarlatto, da cui pell’ordinario pende un velo scendendo giù per le spalle, e que-