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Vlaki significhi neri-Latini; quantunque in buona Lingua Illirica la voce Moro non corrisponda a Nero, e i Morlacchi nostri sieno forse più bianchi degl’Italiani. Per appoggiare poi meno infelicemente la seconda parte di questa etimologia, trovando che la radice comune de’ nomi nazionali Vlassi, o Vlaki, e Valacchi, è la voce Vlàh indicante potenza, autorità, e nobiltà, ne concluse primieramente, che gli abitanti della Valacchia, e i nostri Vlassi doveano essere in tutto, e per tutto la stessa cosa. Ma i Valacchi parlano una lingua, che latineggia moltissimo, e interrogati del perchè, rispondono d’essere originariamente Romani; dunque anche i nostri, quantunque non latineggino tanto, sono Romani. Questi Vlassi provenienti da Colonie Latine furono poi domati dagli Slavi; e quindi il nome singolare di Vlàh, e il plurale Vlassi, „appresso gli Slavi divenne obbrobrioso, e servile, per modo che fu esteso anche agli uomini d’infima condizione fra gli Slavi medesimi. „ A tutte queste miserie si risponde anche più del bisogno col dire, che i Morlacchi nostri chiamansi Vlassi, cioè nobili o potenti, per la medesima ragione che il corpo della Nazione chiamasi degli Slavi, vale a dire de’ gloriosi; che la voce Vlàh non à punto a fare col Latino, e se trovasi essere la radice del nome Valacchi, ella lo è, perchè ad onta delle Colonie piantatevi da Trajano, il pieno della popolazione Dacica, come ognun sa, era di gente, che avea Lingua Slavonica, non meno che i popoli sopravvenutivi ne’ secoli posteriori; che gli Slavi conquistatori avessero dovuto dare o lasciare un nome ai popoli vinti non avrebbero mai dato o lasciato loro quello che significa nobiltà, e potenza, come necessariamente intendevano, essendo voce pura, e pretta Slavonica; e che finalmente il Lucio aveva del mal umore, quando si è affaticato per avvilire i Morlacchi an-