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gliendosi, popolato i boschi, e le vie pubbliche d’assassini, e di malviventi? Io mi credo di dovere alla Nazione, da cui sono stato così ben accolto, e umanamente trattato, un’amplissima Apologia, scrivendo ciò, che personalmente delle sue inclinazioni, e costumi ò veduto; e tanto più volentieri secondo questa mia disposizione, quanto meno sospetto d’interessatezza posso incontrare, non dovendo io probabilmente mai più ritornare ne’ luoghi della Morlacchia, dove sono già stato. I Viaggiatori si studiano pell’ordinario di magnificare i pericoli a’ quali sono andati incontro, e i disagi sofferti ne’ rimoti paesi. Io mi trovo ben lontano da sì fatte ciarlatanerie, e Voi rileverete, Nobilissimo Signore, dal dettaglio, che sono per darvi delle maniere, e usanze de’ Morlacchi, quanto sicuramente, e con quanto leggieri disagi io abbia viaggiato pelle loro contrade, e quanto ragionevole fiducia mi animerebbe a proseguirvi le mie ricerche, se lo mi permettessero le circostanze.
§. 1. Origine de’ Morlacchi.
L’origine de’ Morlacchi, che trovansi attualmente propagati pelle amene Valli del Kotar, lungo i fiumi Karka, Cettina, Narenta, e fra le montagne della Dalmazia mediterranea1, è involta nelle tenebre de’ secoli barbari, insieme con quella delle tante altre Nazioni somiglianti ad essi ne’ costumi, e nel linguaggio sì fattamente, che possono essere prese per una sola, vastamente distesa dal nostro Mare sino all’Oceano Glaciale. L’emigrazioni delle varie tribù de’ Popoli Slavi, che sotto i nomi di Sciti, di Geti, di Goti, d’Unni,
- ↑ Il paese abitato da’ Morlacchi s’estende molto di più, così verso la Grecia, come verso l’Allemagna, e l’Ungheria; io circoscrivo la mia relazione al poco, che ò visitato.