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Non è già insalubre l’aria di Perussich, Castello eretto dalla nobilissima Famiglia de’ Conti di Possedaria, per servire di ricovero ne’ tempi di diffidenza ai Morlacchi delle vicine campagne. Egli è situato su d’una collina petrosa, e domina un gran tratto di bel paese dall’alto. Le poche petrificazioni, che vi si discernono somigliano alle sopraccennate.
§. 15. Rovine d’Asseria, ora detta Podgraje.
Un breve miglio lontano da questo Castello trovasi il povero Casale di Podgraje1. Egli trae il nome dalla Città, che dominava negli andati secoli il luogo dalle miserabili case presentemente occupato. La Tavola Itineraria di Peutingero mette in questo sito Aseria, ch’è l’Assisia di Tolommeo, e l’Assesia, o Asseria di Plinio. Quest’ultimo, dopo d’aver fatto il novero delle Città Liburniche obbligate a portarsi al Convento, o Dieta Scardonitana, aggiunge al catalogo i privilegiati Asseriati, immunesque Asseriates2. Questo popolo, che faceasi da sè i proprj Magistrati, e colle proprie leggi municipali si governava, dovett’essere ricco, e potente sopra gli altri vicini. S’ingannarono di molto quegli Scrittori delle cose Illiriche, i quali credettero sorto dalle rovine d’Asseria Zemonico, ch’è una Rocca del Contado di Zara sedici miglia lontana da Podgraje. Il più volte lodato Gliubavaz in un suo Ms. de Situ Illyrici à preso questo sbaglio, ma non si può fargliene una colpa; imperocchè, mentr’egli scriveva, le rovine d’Asseria erano ancora soggette ai Turchi, e quindi non potevano essere agevolmente osservate.