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ma volta in compagnia di Mylord Hervei, Vescovo di Derry, e sul fatto conobbimo, che ogni spesa, e fatica vi era stata gettata, e il progetto fisicamente impossibile, ed illusorio. Basta esaminare il lido del mare per chiarirsi di questa verità. Le acque del Lago facendosi luogo pelle vie sotterranee delle divisioni degli strati marmorei, portansi da per se sole al mare nel tempo della bassa marea; elleno sono impedite dal far questo viaggio quando l’acqua cresce, o è a un livello medio. Da questa sola semplicissima osservazione apparisce, che qualunque Emissario si scavasse, le acque di quel Lago non anderanno mai a scaricarsi in mare con rilevante, e permanente utilità de’ terreni inondati, e che al più potranno, se fosse loro aperta una vera, e sussistente communicazione, esser rese soggette ad un’alternazione più sensibile di flusso, e riflusso.

Egli è certo, che il dimostrato alzamento progressivo del Livello del nostro mare (sia poi ch’egli venga dalla depressione delle terre, come alcuni vorrebbero, sia che si debba da qualche altra più universale ragione ripetere, com’io pendo a credere) renderà sempre più scarso lo scolo di quelle acque, e per conseguenza farà crescere d’anno in anno insensibilmente, e sensibilmente poi di cinquanta in cinquant’anni il cratere del Lago. Raccogliesi dalle pregevoli schede del Gliubavaz, che sino all’anno 1630. il Lago della Vrana era dolcissimo; questo Scrittore sembra accusare il Tremuoto dell’apertura de’ meati sotterranei, pe’ quali la communicazione delle acque, e il passaggio de’ pesci si è fatto strada. Ma chiunque ha esteso le proprie osservazioni pelle spiaggie, e pelle coste dell’Adriatico, e dopo lunghi esami conosce l’indole degli strati marmorei della Dalmazia maritima, vede manifestamente, che non da una causa accidentale qual sarebbe stato uno scuotimento di Tremuoto, ma