Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
formino le sabbie? L’opinione del Wallerio intorno alla generazione delle arene dee sembrare per lo meno singolare a chi sa, ch’elleno corrispondono perfettamente nella sostanza, e nell’estensione agli strati di pietre calcaree, e quarzose, da’ quali naturalmente si deggiono far derivare. Uditelo alla pag. 108. Oss. 5. Egli c’insegna, che “probabilmente le arene quarzose sono state sin dal principio generate da una materia viscosa, o vogliamo dire gelatinosa, generata dalle acque, e mescolata con esse, indi successivamente divisa in granellini, poi condensata, e indurata.“ Egli fa degli sforzi perchè servano di prove a questa genesi le fessure, che col Microscopio si veggono ne’ piccioli atometti d’arena, e l’adesione a questi granellini medesimi delle particelle metalliche; come se non fosse da una facile sperienza dimostrato, che un pezzo di Quarzo tolto da qualche minera, ben polverizzato sotto il martello, indi lavato nell’acqua, dà granellini d’arena, ne’ quali si osservano tutte le crepature, e le particole metalliche, cui presentano all’occhio armato le arene quarzose subacquee, e le sotterranee da antiche acque depositate. Dopo tutto questo, non è quasi da trovare strano, ch’egli peni ad accordare alle sabbie calcaree l’origine dalle pietre spatose, e calcaree detrite (p. 109), ed a fatica pronunzj, che probabilmente vengono da esse. Se mettevasi a fare delle nuove teorie anche pella sabbia calcarea, il grand’uomo avrebbe poi messo un giorno, o l’altro in questione l’origine delle più grosse ghiaje, e poi de’ massi, che rotolano qualche volta dalla sommità sino alle radici de’ monti; e chi sa quante nuove cose ci avrebbe detto!
Nella minuta arena della sommità della Montagna, in un luogo detto Crazzich trovansi de’ gruppi erranti, e qualche filone perpendicolare di Geode, così compat-