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Palme, gli Aranci, i Carrubj vi allignano volontieri, e sarebbe da incoraggirvi la moltiplicazione de’ Mori, come in tutte l’Isole, e il litorale della Dalmazia, dove il terreno à fondo opportuno ad essi. Le legna è ancora un oggetto di commercio de’ Lesignani: ma va d’anno in anno scemando per la poca economia usata ne’ tagli de’ boschi, e pe’ Novali che vi si sono moltiplicati. Le lane, gli animali Peconini, e il cacio portano qualche picciola somma di denaro annualmente nell’Isola: ma il prodotto più considerabile, che n’esce, si è quello del Salume, che meriterebbe d’essere protetto, e sollevato dagli aggravj pubblici, e dalle avanie de’ particolari, onde si moltiplicassero i Pescatori dell’Isola, e trovassero il loro vantaggio nel portare il pesce a Venezia, che dal principio di questo secolo in poi si è fatta ogni anno più gravemente tributaria de’ Pescatori del Nord. Se la metà sola del denaro, che la Nazione spende annualmente negl’insalubri Cospettoni, si diffondesse in Dalmazia, tutta quella Provincia ne risentirebbe un vantaggio considerabilissimo, del quale tanto maggior conto si dovrebbe fare quanto maggior utilità recherebbe al pubblico Erario, che oggimai non ritrae più dal pesce della Dalmazia diritti degni di riflesso. La pescagione di Lesina era più florida ne’ tempi andati perchè da maggior numero di barche veniva esercitata; e fu forse vero che provvedevasi l’Italia tutta, e buona parte del Levante colle Sardelle di questa, e della dipendente Isola di Lissa, come dice il Signor Busching: ma adesso, quantunque il mare sia egualmente popolato di pesci, il commercio di Salumi de’ Lesignani è scemato di molto. La Rakia è un prodotto non dispregevole di Lesina, come di tutto il litorale, e dell’Isole Illiriche: ma la Dominante anche da questo ritrae poco vantaggio, per esserne l’eco-