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luogo divenuto subacqueo, o riabbandonato dall’acque. Non sarebb’egli difatti da compatire un Naturalista, che su le prime traendo da qualche strato lapidoso del fondo del mare una petrificazione la credesse formata dalle acque sotto le quali giaceva? Il fatto però prova ad evidenza, che la non è pell’ordinario così; e i gran pezzi di marmi Lenticolari, e Ortoceratitici, che si traggono coll’Ordigno de’ Corallaj dagli abbissi del nostro Adriatico, lo dimostrano chiaramente. Gli scheletri de’ pesci di Zukova, che vanno a gran passi risommergendosi insieme cogli strati ne’ quali giacciono, non appartengono certamente al nostro mare, posteriore di molto alla loro deposizione. Io non me ne ritrovo attualmente alle mani per descrivervene le parti riconoscibilissime, e determinare a qual Genere appartengano, e a quale delle spezie conosciute s’accostino.
Un picciolo Casale lontano dal mare, detto Verbagn, à un’altra cava di marmo tegolare, dove pur trovansi de’ pesci: ma per averne fa d’uopo aspettare delle settimane intere, e far lavorare a proprio conto gli scavatori, che non si curano di queste curiosità. Questo Verbagn è due miglia lontano da Varboska, Villaggio assai popolato due secoli addietro, come lo provano le case ben fabbricate che vi si vedono adesso rovinose. Gli abitanti del luogo, come anche generalmente di tutta la costa sono ospitali, e cortesi. La principale occupazione delle femmine vi è la coltura delle terre: gli uomini sono addetti alla Pesca, quando abbiano modi, e salute per esercitarvisi. Da Varboska a Gelsa per terra è un viaggio di quattro miglia. Io trovai nel farlo una curiosità fossile, che mi parve meritar tutta la mia attenzione. Buona parte del cammino, e tutto quasi un colle intermedio è di tofo fluviatile, abbandonato colà da qualche antico fiume che si è perduto, ovvero à