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pescano: essi non sono però liberi quanto farebbe d’uopo su di questo articolo. Quindi ne avviene, che si allontanino di frequente dalle acque loro, e vadano a pescare intorno all’Isola Pelagosa, ch’è sessanta miglia lontana da Lissa, e poco più, poco meno, dal Promontorio di S. Angelo in Puglia. Le loro prede non passano a Venezia, dove pretendono d’incontrare gravissimi discapiti: ma si diffondono pel Regno di Napoli, le di cui spiaggie, che guardano l’Adriatico, sono mal provvedute di pescatori. Sarebbe desiderabile, che ne’ luoghi abbondanti di pesci com’è l’Isola di Lissa fosse introdotta una Polizia pescatoria, che si estendesse anche sopra le insalazioni; e se ne potrebbe prendere il modello da’ Francesi accomodandolo ai generi, e alle circostanze nostre.
L’Isola Pelagosa, e varj Scoglietti, che spuntano dal mare nelle vicinanze di essa, sono residui d’un antico Vulcano. Io non vorrei assicurarvi, che fosse sorta dall’acque come tante altre Isole dell’arcipelago, quantunque possa farcelo sospettare il non trovarne memoria precisa ne’ Geografi più antichi. Sembrerebbe, che non dovess’essere stata confusa colle Diomedee, dalle quali è trenta miglia distante; ad ogni modo però si può dare che l’abbiano fatto. La lava, che forma l’ossatura di quest’Isola, è similissima alla più comune che getta il Vesuvio, per quanto abbiamo potuto vedere passandovi dappresso. Se qualche Naturalista vi discendesse, e ne visitasse di proposito i luoghi più elevati, potrebbe darsi che sapessimo s’ella è stata cacciata fuori da un Vulcano submarino, come nel secolo nostro l’Isola vicina a Santerini, o se debba credersi la cima di qualche antica Montagna Vulcanica, le di cui radici, e le falde sono state coperte dalle acque, che divisero l’Africa dalla Spagna formando lo Stretto di Gi-