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il quale paragonato a qualunque altro ritrovasi migliore“1». A’ giorni nostri il vino di Lissa non è gran cosa sia perchè vi manchi l’arte di farlo, sia perchè il tempo abbia fatto perire le antiche spezie dell’uve. Il terreno, e la situazione sono attissimi a portare qualunque prodotto; le Viti, gli Ulivi, i Mori, i Mandorli, i Fichi vi allignano volontieri. La quantità d’erbe odorose, che si trovano pe’ monti di Lissa, ne rende il miele d’un eccellente sapore; ma le api dell’Isola sono accusate di dar poco lavoro, il che dee forse ripetersi dalla mancanza d’acque. Le carni degli Agnelli, de’ Capretti, il latte, il cacio vi sono d’ottima qualità; non così le lane, pella poca cura che vi si à delle greggie. La raccolta di grani è lieve cosa, nè basta ad alimentare quella picciola popolazione.

Il più riflessibile oggetto del commerzio de’ Lissani viene loro somministrato dalla Pesca. Una sola barca da Tratta vi prende talvolta in poche ore d’oscura notte sessanta, cento, e cencinquanta migliaja di Sardelle. In questi casi però l’abbondanza soverchia diviene un oggetto d’afflizione. Per una di quelle picciole ragioni, che sovente traggono seco per conseguenze danni riflessibili, l’Isola di Lissa, situata nel più opportuno luogo all’esercitare una ricchissima Pescagione, non à magazzini di Sale. Que’ Pescatori, colti all’improvviso da un’abbondante preda si trovano in necessità di ricorrer trenta, e quaranta miglia lontano per aver di che conservarla da’ magazzini di Lesina. Eglino intraprendono talvolta di questi viaggi se un vento de-

  1. Έν δέ Ίσση τη κατά τόν Αδρίαν νήσω Άγαθαρκίδης φησίν οίνον γίνεσθαι, όν πάσι συγκρινόμενον καλλίω εύρίσκεσθαι. ΑΘΗΝ Δειπνο. α.