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Sembra, che gli antichi Geografi non abbiano ben conosciuto questa parte della Dalmazia, come non ben la conoscono i nostri, che prendono tanti sbagli sì nel derivarne i fiumi, come nel situarne, e nominarne i luoghi abitati. Scilace Cariandeno, che dal Farlati viene censurato come poco esatto nel descrivere il paese di Narenta, mi sembra che ne avesse un’idea più giusta di tutti gli altri antichi Scrittori, e infinitamente più che tutti i moderni. Egli probabilmente non pensò mai a dire, che il fiume Narone uscisse dal Lago d’Imoski, come pende a credere il Farlati: ma sì bene dalla pianura allagata detta di Narenta a’ giorni nostri. Ecco le di lui parole tradotte alla lettera. „Dopo i Nestei (abitanti delle rive del Fiume Cettina, e del Primorie) è il Fiume Narone. La navigazione in esso non è angusta, imperocchè lo rimontano le galere, ed altri navigli sino all’Emporio, ch’è situato addentro, ottanta stadj lontano dal mare. Colà abitano i Manii, razza di gente Illirica. Al di là di questo Emporio è un vasto Lago, che arriva sino ai confini degli Autariati, Nazione pur Illirica, ed in esso Lago è un’Isola di centoventi stadj, i di cui campi son ottimi da coltivare. Da questo Lago esce il Fiume Narone.“1. Se si volesse dire che il testo di Scilace è corrotto là dove leggesi τό έισω τοΰ έμπορίου, e che doverebbesi sostituire una lezione di senso contrario, ogni cosa si troverebbe accomodata. L’Isola da lui mentovata sarebbe quella d’Opus, la di cui grandezza quadra sufficientemente co’ centoventi stadj; il Lago rinverrebbesi nell’ampia esten-
- ↑ Scyl Cariand. inter Geograph. min. Hudsoni. pag. 9.