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esaminare alcuni monumenti antichi Slavonici d’un Sepolcreto, che vi si trova: ma non potei cercarvi Iscrizioni sì perchè la macchia era oltremodo fitta, sì perchè le mie guide non mi assicuravano, che i Turchi, de’ quali poteva sopravvenire qualche brigata, guardassero senza sospetto la mia curiosità. La maggior parte delle sepolture sono enormi pezzi di marmo, somiglianti a quelli, su’ quali ebbi l’onore di pranzare in compagnia Vostra poco lontano dalle fonti di Cettina, colla numerosa compagnia de’ nostri buoni Morlacchi. I bassorilievi del Sepolcreto, che giace lungo le rive del Trebisat nel bosco, sono però assai più curiosi che quelli di Vrilo-Cettine.

§. 7. De’ Fiumi Norin, e Narenta, e della pianura allagata da essi.

Verso la fine della faticosa giornata mi trovai rientrato nell’angolo del confine Veneziano, che passa fra gli aspri colli marmorei, da piè de’ quali scaturisce il fiume Norin abbandonato a se stesso sin dalle sorgenti, e che impaluda quindi un vasto tratto di campagna ingombrato di canne, di salci, e d’alni spontanei. Picciolo spazio di terreno rimane asciutto fra le radici de’ colli, e la palude nel luogo chiamato Prud: ed egli è tutto seminato di pietrame antico riquadrato, di frammenti d’Iscrizioni, di colonne rotte, di capitelli, di bassorilievi d’ottima età stritolati, per così dire, e deformati dal tempo, e dalla barbarie de’ popoli Settentrionali, che di là incominciarono a distruggere Narona. Gli abitanti, che vanno a tagliar canne sovente nella palude, assicurano che sott’acqua vi si veggono ancora vestigj della vasta Città. Ella dovette stendersi chi sa quanto nella pianura, e certamente più di tre miglia in lunghezza appiè de’ monti. Il cammino anti-