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e suol essere della famiglia Furiosi d’Almissa, che à principalmente contribuito alla presa di questo luogo. Al piè di Vergoraz giace la Valle di Rastok pianissima, ed assai ragionevolmente estesa in lunghezza, e in larghezza; quella parte, che s’insinua fra la giogana di Vergoraz, e gli aspri colli del confine Ottomano, è attraversata da un ramo del Fiume Trebisat, che invece di portarsi verso Levante devia per un cammino totalmente opposto, e viene ad incontrare le radici de’ monti laddove formano un arco. Trovando l’opposizione di essi, e le ghiaje d’un torrente eventuale, il picciolo Trebisat gira a sinistra: ma invece di ritornare verso il naturale suo corso, dividesi in più rami, e si sprofonda in parecchie voragini che stanno aperte in quella pianura. Nel tempo, ch’io mi vi portai, le acque che sogliono riempiere la campagna di Rastok, e farne un Lago incostante, se n’erano tutte partite; quindi potei esaminare davvicino il fiume, che si sprofondava in varj luoghi. I Vergorzani ànno fatto de’ ripari di muro a secco nelle bocche delle voragini di Rastok, e adattano all’aperture che vi restano delle nasse per prendere il pesce, che anderebbe a nascondersi sotterra. È dimostrato che la sconsigliata avidità d’ottenere questo picciolo vantaggio pescatorio facilita l’otturamento di questi scoli, e quindi ritarda l’asciugamento de’ campi allagati con gravissimo danno della popolazione di Vergoraz. Dove se ne vada per le vie tenebrose delle caverne il ramo sobbissato del Trebisat io nol saprei dire; ma forse non ànno ragione quelli, che lo mandano a far nascere il Fiume Norin venti buone miglia lontano, senza nemmeno avvertirci, che le acque fanno questo viaggio per vie sotterranee. Così trovo ne’ Prolegomeni del Farlati un’altra falsa asserzione risguardante il fiume Lika, che