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Slavoniche, senza Iscrizione alcuna, ma con varj bassorilievi. La lapida d’una di queste à un Guerriero stranamente vestito, che porta in capo una spezie di berretto, sul quale s’alza un cono acutissimo; al qual ornamento forse è appoggiata la tradizione, che sotto di quella pietra sieno state sepolte le interiora d’un Doge di Venezia morto in guerra contro i Narentani. Questo Doge potrebb’essere stato Pietro Candiano, che morì in una spedizione Narentana vicino ad un luogo detto Miculo. La Sepoltura, però, ch’io ò fatto disegnare per curiosità, mostra d’essere Slavonica, ed è anche Slavonico il berretto acuminato, come si vede in un sigillo pendente da un Diploma del Re Dabiscia, che dee trovarsi fra le carte del mio Amico defunto.

Nel tenere della Villa di Tucepi sono state trovate delle Iscrizioni Romane, e Greche, le quali passarono in Italia. È probabile che nella contrada detta Javorac fosse il Laurentum di Procopio, dacchè il significato delle due voci indica egualmente luogo piantato di Lauri. Le caverne naturali sono comunissime in que’ contorni, e se ne trovano anche quasi in ogni Villa di fortificate con muraglie, e talvolta con piccioli Castellucci di secoli, e Architettura barbara. È probabile, che ne’ più rimoti tempi servissero di ritiro ai Pirati, come ne’ più vicini a noi servirono di ricovero agli abitanti spaventati dalle ruberie degli Uscocchi.

Tre fonti submarine si veggono presso il litorale di Tucepi, a’ quali senz’alcun dubbio somministrano acque i gran serbatoj, che sono al di là della Montagna, o alcuno di que’ fiumi, che non potendo venirsene al mare si sprofondano nelle voragini. Uno di questi tre fonti è detto Smerdegliac, cioè puzzolente, pel fetore, che (al dire degli abitanti) suol tramandare; le terre vicine sono chiamate Pakline, o sia luoghi