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trae un fondo buono per le Viti, ma che non è punto atto a nodrire Ulivi, nè a produr grano. Questa spezie di terra, che sciogliesi in minime parti romboidali, è detta Bigar da’ Primoriani. Le crete azzurrognole sono talvolta mescolate con minutissima sabbia di torrenti, o con terre bianchiccie provenienti dalla dissoluzione di marmi calcarei, ed in quel caso portano sufficiente raccolta di grani, purchè la secchezza della State non le renda sterili. La pietra dominante in queste colline è la Cote, detta Brusniza dagli abitanti, nella quale talvolta si scoprono frantumi di Corpi marini, e talvolta no. È osservabile la qualità di questa pietra, che al di fuori per lo più è rugginosa, e nell’interno quasi sempre azzurra; coloro che deggiono fabbricare in riva del mare, la scelgono a preferenza d’ogni altra pelle fondamenta. Vi si trovano anche degli strati d’Alberese, e varie paste di marmi, fra’ quali un banco di nobilissima Breccia rossa ne’ poderi de’ Conti Grubbisich. Rimontando i letti de’ torrenti vicini al delizioso Casino, dov’io era alloggiato fra’ libri dell’ottimo Amico, io raccolsi parecchie varietà di pietre aggregate. Le fenditure fatte da quelle acque eventuali non sono così profondamente scavate, che si possa trarne idee precise dell’interna struttura de’ colli, per lo pendio de’ quali si fanno strada, essendo pell’ordinario gli alvei loro fiancheggiati da materie più anticamente trasportate dall’alto della Montagna, prima che gli uomini vi fissassero un cammino costante ai torrenti. Presso la Chiesa della Madonna di Tucepi io ò raccolto una spezie curiosissima di marmo bianco, tutto scritto di lineette serpeggianti, rosse, che corrono quasi sempre regolarmente colla medesima direzione.

Vicino a questa Chiesa campestre, ch’è circondata dal suo bosco sacro, trovansi molte Sepolture antiche