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seguenza di essi il popolo dopo d’essersi ben affaticato trovasi ridotto a vivere di radici salvatiche per qualche mese, mancando d’ogni altro alimento.
Tutte le Villette del Primorie sono ben situate, e godono d’ottim’aria, e di buon’acqua. Bast, ch’è fabbricata su d’una collina, attinge a una fonte vicina al mare, che dà il nome di Baska-Voda ad un picciolo gruppo di case litorali. Colà si traggono di sotterra Iscrizioni, ed altre pietre lavorate anticamente. Un pilastro, ch’eravi stato trovato di fresco, mi somministrò materie d’osservazione. Egli è di Pietra calcarea composta di frantumi marini, e particolarmente di Petrobrj, e spine, o croste d’Echini lapidefatte; un fluore bituminoso, che vi si è insinuato probabilmente prima del suo induramento, le à dato un colore grigio fosco. Coloro, che trassero di sotterra il pilastro, nel percuoter colle zappe sentirono alzarsi un forte odore di pece; quindi mi condussero a vederlo come una curiosità. Io ne feci staccare parecchie scheggie, che nell’atto di separarsi diedero una fortissima graveolenza, ed attualmente ancora la cacciano fuori, allorchè voglio confricarle l’una contro l’altra.
Le colline di Bast fiancheggiano le radici del Biocova, e prolungandosi passano dietro alla Città di Macarska sempre appoggiate alla Montagna. Su d’esse veggonsi i Casali di Velo-berdo, di Macar, di Cotisina, dai due ultimi de’ quali scendono piccioli rivoletti di buon’acqua, che dopo breve viaggio mettono in mare. Le Carte della Dalmazia confondono in questi contorni tutte le posizioni, e stroppiano i nomi de’ luoghi così stranamente, che lunga e nojosa cosa sarebbe il parlarne in dettaglio; sarà più agevole per Voi di farne il confronto colla mia Carta Topografica rettificata, per così dire, a palmo a palmo lungo quel litorale.