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Poglizani, che ne coltivano lungo il loro litorale con felicità, e ne fanno un commercio lucroso, quantunque non sieno peranche arrivati a migliorare le spezie col mezzo degl’innesti. Vi fanno eccellente riuscita le Marasche, spezie di Ciriegie, dal nocciuolo delle quali particolarmente si dà il sapore al Rosolio conosciuto sotto il nome di Maraschino, di cui molte Fabbriche esistono in Dalmazia, e a Zara principalmente una d’assai rinomata presso i Signori Carseniga.
Oltre gli Ulivi, e le Viti, i più considerabili prodotti degli alberi fruttiferi sono in quel distretto i Fichi, e le Mandorle. La coltura delle due prime spezie non vi è generalmente ben intesa: si trovano nel medesimo picciolo podere alla rinfusa Ulivi, Fichi, e Mandorli in mezzo alle Viti; queste sono piantate in distanza di due piedi l’una dall’altra, e si lasciano vagare per terra co’ sarmenti. Il prodotto annuo delle Vigne non ascende a rendita media sino al quattro per cento, computando le spese che vi si richiedono. L’età della Vite è di trent’anni al più: ma l’associazione de’ tanti alberi, che succhiano il terreno medesimo fa che la vecchiaja loro si scopra assai presto, e tanto più quanto che il Paese manca di concimi in conseguenza del metodo barbaro di lasciar vagare gli animali anche in tempo di notte, e dell’aver pochissimo foraggio. Al finire delle Viti d’un podere riesce svantaggioso il ripiantarne fra l’ombra; nè dall’altro canto l’interesse consiglia che si sradichino gli alberi fruttiferi. Il partito, cui prendono in questo caso i Primoriani, si è di seminare quelle terre, nel che spendono sudore, e tempo fuor di proporzione col raccolto, quantunque i loro aratri adattati alla picciolezza de’ buoi poco si profondino nel campo. Questi vizj d’Agricoltura convengono poco più poco meno a tutta la Provincia, ed in con-