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que vengono dall’Oceano, d’onde tanto meno probabilmente dovrà venirne, quanto meno pel riempimento, ed interramento de’ fondi ne potrà il recipiente contenere; e vi parlerò soltanto di ciò che riguarda la crosta. Questa sembra ben lungi dal formarsi in ogni luogo; in alcuni fondi non si vede affatto, nè si trae di sott’acqua con veruno stromento: in altri è picciolissima cosa. Fuor del Capo S. Giorgio suddetto vedesi in poco fondo d’acqua un gran mucchio di urne antiche, che denno avere una dimora in quel sito di quattordici secoli per lo meno; molte di queste urne trovansi anche sparse a quattro, a due, a tre, colcate lontano dal maggior cumulo. Non sono sepolte, che anzi si vede loro più della metà del corpo; con mediocre spesa, e fatica si può trarne dal mare qualcheduna. Elleno ànno poco più d’un piede di diametro, e intorno a tre d’altezza; portano sovente il nome del Fabbricatore in belle, e riconoscibili lettere Romane. Sembra che il naufragio di qualche Vascello carico di stoviglie le abbia colà depositate. Ora il giro di tanti secoli nè le à nascose sotto la crosta di recrementi marini osservata dal Donati, nè questa crosta à ingrossato più di mezzo pollice su di esse, che ne sono e al di dentro, e al di fuori intonacate. Fa dunque d’uopo che la non sia così universale come peravventura egli si credette, o mostrò di credere, e che la non si formi sì presto come altri potrebbe forse pensare, e quindi che il sollevamento del fondo marino non sia tanto quanto si crede. Egli è poi probabile, e consentaneo alle leggi della Fisica, che le deposizioni de’ fiumi, e quelle de’ torrenti moltoppiù, si decantino in poca distanza dalle foci, d’onde ne segue piuttosto un prolungamento de’ Continenti, che altro cangiamento nella vasca del