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re, con somma modestia però, quanto gli venne suggerito dal proprio felicissimo ingegno per spiegare la genesi di que’ torsi isolati. Io ò letto con piacer vero le ingegnose congetture dell’ottimo Filosofo, cui amo, e venero: ma le mie osservazioni contrarie a quelle, che gli furono comunicate, non mi permisero d’essere in opinione con lui. Il canale longitudinale si osserva egualmente ne’ torsi, che sorgono da’ pavimenti, e nelle strie stalattitiche pendenti dalle volte delle caverne, l’origine delle quali si vede ben chiaramente. Se l’acqua non istillava dalle volte allorchè i corrispondenti del dotto Scrittore furono a far osservazioni nelle grotte sotterranee, il che avranno eseguito in giornate serene, essi l’avrebbono sentita stillare in giorni piovosi. Così anche in Venezia dalla volta del Ponte di Rialto, e dalla facciata della Chiesa de’ Gesuiti pendono le strie, lungo le quali scorre l’acqua, e le accresce dopo le pioggie.

Le frequenti manifestissime disequilibrazioni, e rovine parziali di strati antichi ora di pietra dolce, ora di marmo calcareo, che in quelle profondità s’incontrano, ci confermavano ad ogni passo nell’opinione, che un fiume sotterraneo rodesse le loro basi. Dopo lungo cammino giunsimo a un Ponte naturale, formato da un arco di strato rimasto in aria, e per di sotto al quale scaricansi le acque eventuali delle vicine montagne, che un ampio canale sotterraneo fra strato e strato si sono scavato. Colà volle, allorchè vi fummo insieme, riposarsi alquanto Mylord; e con una presenza di spirito, ch’è ben rara anche presso i Filosofi, restato solo fra quelle densissime tenebre, mandò addietro per far provvisione di scheggie di sapino il Morlacco, che gli serviva di guida, onde aver fiaccole che bastassero a proseguire il viaggio. Quel Ponte non à più