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di Lenticolari, e frantumi, con qualche ramicello di Madrepora, e non di raro di quelle Serpole lombricali, che dal Gesnero son dette Corna d’Ammone bianche, minime, ec. Il masso B è caduto dall’alto, e giace isolato. L'escavazione praticata da qualche poveruomo nella materia più arrendevole, s’interna alcun poco sotto l’estremità CC dello strato DD. Questi è separato per la linea EE dallo strato FF, ch’è di marmo forte volgare con corpi marini, senza focaje.

Il superiore GG è di pietra forte lenticolare, e seminato di focaje, piene esse pure di Lenticolari. Il masso H non mostra al di fuori le divisioni de’ suoi strati, e trasuda minute gocciole di Pissasfalto, che non sono quasi osservabili. Ben lo sono le lagrime III della stessa materia, che colano dalle fessure, e screpoli dello strato biancastro DD. Elleno usano d’uscirne più abbondevolmente allor quando il Sole percuote que’ marmi nelle ore calde del giorno. Questo Pissasfalto è della più perfetta qualità1 nero, e lucente quanto il Bitume Giudaico, purissimo, odoroso, tenace; egli esce come liquefatto, e arrendevole per rassodarsi poi in grosse gocciole al tramontare del Sole. Rompendo molte di queste gocciole sul luogo, io ò trovato che quasi ognuna di esse à una cavità interna ripiena d’acqua limpidissima.

La maggior larghezza delle lagrime, ch’io abbia veduta, si è di due pollici Parigini, la comune di mezzo pollice. Gli screpoli, e fenditure del marmo, d’onde trasuda la Pece bituminosa, ànno al più la larghezza di una linea; per la maggior parte però sono così imper-

  1. Bitumen subfriabile piceum. Linn. Syst Nat.