Pagina:Viaggio in Dalmazia.djvu/233

gasse di veder netto nella formazione delle selci. Confessa Henckel nella sua Piritologia, dopo d’averne parlato a lungo, ch’ella è inintelligibile1.

§. 5. Minera di Pissasfalto.

La curiosità fossile di Bua, che merita a mio credere maggior attenzione di tutte l’altre, si è la minera di Pissasfalto. Io mi arrischio a chiamarla minera con non affatto proprio vocabolo, per non dirla piuttosto fonte, che parrebbe ancora più strana denominazione. In due Promontorj dividesi l’Isola di Bua fra Ponente, e Tramontana, l’un de’ quali guarda l’Isola di Solta, l’altro prolungasi rimpetto a Traù. Fa d’uopo varcare la sommità di quest’ultimo, che non è largo mezzo miglio, discendendo a dritta linea verso il mare per condursi ad una buca assai nota agli abitatori. Questa à poco più di dodici piedi d’apertura, e dal di lei fondo s’alza a perpendicolo oltre venticinque piedi il vivo degli strati marmorei, su de’ quali posano i massi irregolari, che servono di circondario alla cima del monte.

Il luogo m’è sembrato così degno d’osservazione, ch’io l’ò fatto disegnare (Tav. VIII). La buca AAA è scavata in uno strato irregolare di terra argillacea arenosa ora biancastra, ora traente al verde, ora mezzo petrificata, piena di Nummali della maggior grandezza

  1. Nella Collezione del N. U. s. Giacomo Morosini, vedesi fra le altre molte pregevoli curiosità fossili, una Tavoletta di Diaspro tolta dai monti di Recoaro, presso alla fonte delle Acidule, in cui la pasta della pietra, e i guscj delle Terebratole, e Grisiti, che vi stanno prese, è silicea; l’interno poi dei detti Corpi marini è ripieno d’una candidissima cristallizazione calcarea.