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lis lasciandosi condurre da questa congettura etimologica, da che, se i Bulini abitavano in quel sito, non resta pegl’Illi altro luogo se non se il piccolo tratto di paese conosciuto da’ vecchi Geografi sotto il nome di Promontorium Diomedis, che sporge in mare fra l’Isoletta di Rogosniza, e la Villa di Bossiglina, Feudo del Vescovado di Traù. L’estensione dell’Hyllis, non sarebbe più di dodici miglia, da una punta all’altra, nè più di cinque miglia nella sua maggiore larghezza; misure, che non sembrano convenire alla descrizione, che ce ne à lasciata Scimno Chio, chiamandola gran Penisola, e dicendo, ch’era creduta uguale al Peloponneso. Delle quindici Città, che dovrebbono esservi state, non ci resta vestigio; e quindici Città avrebbono pur occupato buona parte di quella ristretta superficie! Ecco il tratto dell’antico Geografo. „A questi (cioè a’ Liburni) è congiunta la Nazione de’ Bulini. Indi trovasi la gran Penisola Illica, creduta uguale al Peloponneso; in essa dicono esservi quindici Città, nelle quali abitano gl’Illi, che sono Greci d’origine, imperocchè loro Fondatore fu Illo figlio d’Ercole. Imbarbarirono poi costoro coll’andare del tempo, per quanto si dice, nel mescolarsi con altre Nazioni1.“

Potrebbe per avventura sembrare più atto a contenere tante Città il tratto di paese, che stendesi fra le foci del Fiume Tizio (ch’è stato fissato mai sempre per confine della Liburnia) e quelle del Tiluro, la di cui espansione s’avvicina un poco più a quella del Peloponneso, e racchiude le belle campagne di Knin, di

  1. Scymn. Chius inter Geograph. min. Hudson, v. 403. & seqq.