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ne trovano ammassate a Rogosniza, e negli scogli di Muja, e della Pianca, che da essa non sono molto lontani. La situazione della Rogosniza è così fuor di mano, che la sola violenza del vento contrario può costringere i naviganti ad approdarvi. Ella è situata in un ampio Vallone di mare, che può servire di Porto ai Legni minori. Gli abitanti vi sono poveri, e sudici. Gli Ortocerati dominano nel marmo del più basso strato di quest’Isoletta; nelle fenditure trovansi gruppi d’Alabastro fiorito, o vogliam dire di Stalattite rossa venata. Le Ossa fossili ò veduto lontane dal loro luogo nativo prese in gran lastre di pietra aggregata, e casualmente poste dinanzi alle case di que’ contadini. Camminando pe’ contorni delle abitazioni de’ Rogosnizani m’è accaduto di veder nel vivo del colle marmoreo una curiosa petrificazione somigliantissima alle corna, e m’è venuto a mente d’aver osservato in Padova nel Pubblico Museo di Storia Naturale un pezzo della medesima spezie qualificato come Cornu Vaccinum. Io credo che tanto la petrificazione Ceratomorfa di Rogosniza, come l’altra di Padova sieno Ortocerati, de’ quali o sono perdute le specie, o vivono nascose in mari lontani. Voi mi direte probabilmente, che ad una petrificazione ricurva mal si conviene il nome d’Ortocerate; ed io v’accorderò che avete ragione. Quindi Voi potrete, sempre che ne abbiate voglia, chiamarlo Campilocerate.
Questa mia lunga diceria vi serva di sprone a rendermi buon cambio; e se vi sembra ch’io di poco interessanti cose abbiavi trattenuto, spiegate la generosità vostra nel darmi cento per uno, da che ben lo potete senza timore d’impoverire.