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re da’ Pastori, che colà frequentano, perchè faccian ombra agli animali ne’ bollori della State. Il Lago era fino al principio di questo secolo un fondo d’abbondantissime Saline, come lo erano parecchi altri terreni vicini soggetti all’inondazione del mare. Adesso egli è una Peschiera di pochissima considerazione, perchè niuna cura si à di mantenervi, o moltiplicarvi le spezie. La sola di lui particolarità, che meriti qualche riflesso, si è l’arena popolatissima da picciole Conchiglie d’elegante struttura, perfettamente ben conservate, e talora abitate dall’insetto vivo, alcune delle quali non sono state peranche descritte. Tal è per grazia d’esempio quella, che vedete primieramente nella sua mole naturale, e poi ingrandita dal Microscopio nella Tav. VII. Figur. VIII, IX, che somiglierebbe a un uovo troncato, se non fosse spiralmente striata dal fondo alla circonferenza della bocca. L’Insetto, che vi abita, non à opercolo di sorte alcuna; egli è tutto nero come un carbone, qualità che rende oltremodo difficile il distinguerne le minutissime parti. Così vi si trova vivente il Nautilo microscopico, candido, figurato dal Ch. Bianchi nella sua celebre opera1 su le Conchiglie poco note. Le terre coltivate ne’ contorni di questo Lago sono bianche, e producono abbondanti derrate.
Tre brevi miglia lontano da quel di Zablachie trovasi il Lago falso di Morigne, comunicante col mare per mezzo d’un canal naturale, che internasi fra le terre rimpetto all’Isola di Crapano. Il circuito del Lago è di tre miglia; la sua imboccatura di cencinquanta piedi;
- ↑ Jani Planci Ariminensis De Conchis minus notis.