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tosi de’ contagj, o delle irruzioni di genti barbare, e che sarebbe desiderabile ricevesse un sistema migliore in questo fortunato secolo di pace, e di promovimento del bene Nazionale.

La pescagione non è molto esercitata da’ Morterini, quantunque ne’ canali vicini all’Isola loro passino sovente i Tonni a grosse partite, e parecchi vi si smarriscano, e vi restino anche nel tempo d’Inverno, errando spezialmente pe’ bassi fondi vicini al casale di Ràmina, dove in altri tempi furono Saline. L’arte prediletta de’ Bettignani, abitanti dell’estremità occidentale di quest’Isola, si è il raccogliere, macerare, filare, e tessere la Ginestra, cui vanno a cercare sino sulle coste dell’Istria, e pell’Isole del Quarnaro. Ne fanno tele di varie grossezze ad uso di sacchi, e talvolta di camicie, e gonnelle rustiche; nè v’à dubbio che se l’arte vi fosse men rozzamente tratta non uscissero da questa pianta migliori manifatture. Il mare serve loro alla macerazione de’ fastellini.

§. 9. Di TribouhugFonte/commento: Pagina:Viaggio in Dalmazia.djvu/215, Vodizze, Parvich, Zlarine, e Zuri.

Uscendo dallo stretto di Morter il primo luogo abitato, che s’incontra lungo le coste del Continente, è TribouhugFonte/commento: Pagina:Viaggio in Dalmazia.djvu/215, o Trebocconi, Villaggio isolato, brutto, e meschino, circondato di mura, e congiunto con un ponte di pietra al litorale. Vi nacque sul finire del secolo passato Pappizza, Contadino improvvisatore, che lasciò fama di se anche dopo la morte, per le molte Poesie, che usava di cantare accompagnandosi colla Guzla. Niente ò potuto trovare di scritto de’ costui versi.

La Villa di Vodizze, che poco più d’un miglio è lontana da TribouhugFonte/commento: Pagina:Viaggio in Dalmazia.djvu/215, à tratto il nome dalla grande