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cenza di farlo vedere a parecchi Amatori delle Naturali curiosità. Di quelli da due cappelletti, che sono men rari quantunque non ovvj, ne ò fatto passare nella Collezione del nostro dotto Amico Botanico il D.r Antonio Turra di Vicenza. Se dovrò riviaggiare in Dalmazia, com’è probabile, io mi lusingo di poter dare anche l’Anatomia dell’Androsace più esatta, e meglio disegnata, che quella del Donati.
§. 7. Dello Scoglietto di S. Stefano.
Ne’ vivaj, che sono al piede dello Scoglietto di S. Stefano, e servono all’uso de’ pochi, e poveri Frati, che vi abitano, trovasi moltiplicato l’Androsace, e insieme con esso, varie spezie d’insetti marini degni di particolare attenzione, alcuni de’ quali vagano pell’acqua, altri stannosene attaccati alle pietre, altri finalmente all’Ulve, alle Virsoidi, ai Fuchi, e alle Conserve si raccomandano. Io vi ò raccolto una picciola spezie di Stella pentagona, scabra, corrispondente all’Asteria aculeata del Linneo; l’Onisco Assillo; varj Bucciniti, e Porporiti; de’ Mituli, le valve de’ quali non si combaciano; l’Ostrica Lima; due varietà di Chitone fascicolare, e l’altro senza fascicoli, variegato; piccioli Nautiliti, e Serpole Lombricali; nè mancarono di cadermi colà sotto gli occhi altre spezie comuni a tutti i luoghi del nostro mare.
Alle rive di questo Scoglietto veggonsi assai frammenti di Tegole Romane, e d’Urne. Vi si disotterrarono anche molte Iscrizioni: ma queste dalla barbarie de’ Frati furono gettate in pezzi, per farne pavimento a un loro meschino cortile. Veggonvisi tuttora conficcati in una muraglia residui d’una Iscrizione in bronzo, da cui come potete ben credere furono tratte le lettere. È probabile che questo Scoglio fosse un Sepol-