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anch’essi ciascuno il loro Re, che non può entrare in Città senza prima aver passato un ufizio al Monarca Cittadino. Non ò creduto ben fatto di prendere informazioni in proposito di que’ preliminari del matrimonio, che si sono indicati dal Canonico Zagabriense; fa però d’uopo egli sapesse di certo ch’era in vigore così prudente usanza, da che viene caratterizzato dal Tomco come diligente osservatore delle patrie cose. Se avessi potuto rinvenire l’Opera medita di Giorgio Sisgoreo, che trattava delle più nobili prerogative di Sebenico, scritta intorno al MD, ne avrei probabilmente tratto molte notizie risguardanti non meno i costumi antichi, ora andati in disuso, che la Storia fisica del paese.

§. 4. Pesca del Lago, Litografia, e produzioni subacquee del Porto di Sibenico.

Il Lago di Scardona è tutto circondato da colline di piacevole pendio, e suscettibili di ottima coltura: ma queste per la maggior parte sono abbandonate. Come l’Agricoltura, così è maltrattata la Pesca in que’ luoghi, quantunque non sieno mal frequentati da Tonni, e pesci minori emigranti. Vi si bada quasi unicamente al pesce nobile pell’uso giornaliero delle tavole di que’ Signori, che abitano le due Città di Scardona, e di Sibenico. Le Lizze, le Palamide, i Dentici, e le Orate dalla corona, le Triglie, i Congri, e molte altre spezie d’egual pregio si pigliano in quelle acque con metodi rozzissimi, e poco economici. Gli Schilloni lunghi un palmo, de’ quali fa cenno il Difnico, proprj del Lago Scardonitano, e del seno di Sibenico, sono veramente un boccon ghiotto. Delle Anguille non vi si fa pesca regolare, quantunque il paludoso fiume Goducchia debba nodrirne in quantità, e debbano an-