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le terre, abbiamo acque salse, dove si cristallizza il Sale... Va pel mondo la fama del lodato succo dolce, che proviene dall’incisione sotto all’Isola di Srimçani1 ed è più gloriosamente dotato il continente, perchè vi cade la manna di miele-rugiada. Quivi la donna sempre francamente ardisce tagliare i ligamenti del proprio feto, e ciò non pertanto vive, e cammina2. Quivi coloro, che riportarono ferite nel capo, a’ quali fu spaccato il cervello, vissero posteriormente un anno, ed un giorno.“
Fra le particolarità di Sibenico, mentovate in questo curioso pezzo, mi sembra degno d’osservazione quel Marino Uomo insociabile, che vi fu preso. Dalle due spezie di manna indicate dallo Scrittore la prima è certamente quella, che cola dal Frassino per mezzo de’ tagli, che vi si praticano nella stagione opportuna da’ Calabresi, Pugliesi, Maremmani, e Provenzali, e che sono andati in disuso presso i Dalmatini; l’altra è probabilmente quella farina unitasi colla rugiada, che si raccoglie annualmente ne’ contorni di Cracovia, e di cui si fa un picciolo commercio fra quella Città, e Varsavia. Noi abbiamo a Cortelà, vicino a Este nel territorio Padovano, qualche cosa di simile ne’ mesi d’Agosto, e di Settembre.
La massima parte di questi cenni di Storia Naturale Sibenzana trasse Pietro Difnico da’ versi Elegiaci pur inediti di Giovanni Nardino Canonico Zagabriense, alcuni de’ quali trovansi riferiti in un’opera ms. del , e non sono sta-