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Corte del Re Giovanni Sepusio. Fu impiegato dallo sfortunato Monarca sin dal MDXXIIX in commissioni spinose verso i confini del turbulentissimo Regno; e trovavasi presso di lui allora quando fu assediato in Buda da Guglielmo Rogendolff, Generale de’ malcontenti. Ottenne il posto di Segretario Regio, e la Prepositura di Buda Vecchia, de’ quali benefici ringraziò particolarmente con un’Elegia il Broderico. Andò in Transilvania commissionato dal Re, per agirvi gli affari del Vescovado in luogo dello Statileo; ed apparisce dalle sue schede, che non solo vi ricopiasse le Iscrizioni esposte, ma eziandio che ne facesse scavare da’ luoghi, dove apparivano ruderi Romani. Sciolto l’assedio di Buda nel MDXXX fu inviato a Sigismondo Re di Polonia due volte, e due alla Serenissima Repubblica di Venezia. Nell’anno seguente andò a Papa Clemente VII, poi a Paolo III, ed appena ritornato in Ungheria a Sigismondo di nuovo. Sul finire del MDXXXIV passò in Francia spedito dal Signor suo al Re Francesco I, dove fu due volte; indi in Inghilterra ad Arrigo VIII, presso di cui ritrovavasi nel mese di Gennajo MDXXXV. È probabile, che intorno a questo tempo egli stringesse amicizia col grand’Erasmo Rotterodamo, e imparasse a stimare il Melantone: del primo si conserva diligentemente ancora una Lettera, presso il soprallodato Co: Francesco Draganich Veranzio, e in lode del secondo leggesi un Epigramma fra le poesie Latine mss. del nostro Antonio. Nel Testamento, ch’egli fece prima d’andare in Francia leggonsi queste parole: “Mihi, si moriar, pompas sepulchrales, aut Missas fieri nolo ullas. Hospitale pauperum juvetur. Ego contentus ero si in Domino moriar:“ tratto, che prova certamente almeno la di lui carità verso i poveri. Ritornato alla Corte fu