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di veterani1, ebbero così deboli ragioni per istabilire questa opinione, ch’ella cadde da per se sola. La Tavola Peutingeriana non mette in Dalmazia altro nome di luogo simile a Sicum, se non se Siclis; e questo fra Traù e Salona. Nessun vestigio d’Antichità rimota qualifica Sibenico; non residui di mura, non petrame di lavoro Romano. Una sola Iscrizione vi si vede incassata nelle mura della Città presso alla Porta, che conduce al Molo; e questa vi fu portata da quella parte interna del Territorio, che chiamasi il Campo di sopra, dove probabilmente sorse ne’ tempi antichi Tariona. Il Lucio vuole, che Sibenico sia stato fabbricato da’ Croati ne’ tempi della decadenza dell’Impero, e Giambatista Giustiniano, che fiorì un secolo prima, nella sua Relazione ms. della Dalmazia dice, che questa Città “fu fabbricata da Malandrini, o Euscocchi che vogliamo dire, i quali avanti l’edificazione di essa solevano abitare sopra uno scoglio alto, dove ora è fabbricato il Castello, dal quale come vedevano qualche navilio discendevano dal monte; e con le barche, le quali stavano ascose appiè dello scoglio, intorno a cui erano folti boschi, andavano a depredar detti navilj; col tempo incominciarono a drizzare alcune casette, attorniate di certe bacchette chiamate Sibice, dal cui nome fu nominata la Città Sibinico. Questa Città a poco a poco incominciò ad aumentarsi dalle adunazioni di questi ladroni. Si crede poi, che ruinata, e distrutta l’antichissima Città di Scardona nel tempo delle antiche
- ↑ Plin. I. III. C. XXII. Tragurium Civium Romanorum marmore notum; Sicum, in quem locum divus Claudius veteranos misit.