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§. 1. Del Territorio, e della Città di Sibenico.
Fra le Provincie tutte della Dalmazia da me visitate, la più atta a tenere molto tempo occupato un Osservatore si è certamente il Territorio di Sibenico, che stendesi lungo il mare per trenta buone miglia, penetrando oltre venti in alcun luogo fra terra, ed abbraccia intorno a settanta fra Isole, e scoglietti minori. La varietà degli oggetti, l’amenità delle situazioni, la buona sorte d’avervi incontrato egregj Ospiti, e un ristretto numero di cortesi, ed attivi Amici, fra’ quali a cagion d’onore mi giova nominare la Famiglia del Conte Francesco Draganich Veranzio, coltissima, ed ospitalissima, e ’l Conte Giacinto Soppe Papali, di soavissimi costumi, e di cognizioni al viaggiatore utilissime fornito, m’avrebbe determinato a fissare colà per qualche mese il mio soggiorno, facendo quella colta Città centro delle mie escursioni marine, o montane pe’ vicini luoghi. Ma il giusto timore d’essere sindacato, timore cui ben giustificò in parte l’esito della mia spedizione, mi trasse a forza da que’ contorni, e mi costrinse a contentarmi d’aver incominciato parecchie osservazioni senza quasi condurne a perfezione veruna; verità, che non iscandalezzerà punto Voi, nè qualunque altro abituato ad osservare, e che sa per conseguenza quanto tempo esigano le più minute ricerche per esser ben eseguite, ed a compito stato ridotte.
La Città di Sibenico, quarantacinque miglia a dritta linea lontana da Zara, non vanta origine illustre. Coloro, che la vollero nata dalle rovine di Sicum, stabilimento Romano, dove Claudio mandò una Colonia