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A SUA ECCELLENZA IL SIGNOR
JACOPO MOROSINI
Patrizio Veneto.
Delle Osservazioni fatte nel Contado di Zara.
LA lontananza da Venezia privandomi dell’onore d’esserle vicino sovente, e togliendomi pell’interposto mare il modo d’inviarle con sicurezza frequentemente nuove di me, non farà già ch’io tralasci di scriverle. Assai tardi V. E. probabilmente avrà questa mia Lettera: ma io sono ben certo, che in qualunque tempo le giunga sarà benignamente accolta, mercè di quella bontà, cui Ella degnasi d’avere per me, e di quel trasporto, col quale usa ricevere tutte le notizie, che tendono a dilatare i progressi della Scienza Naturale.
Io mi sono prefisso di render conto delle varie osservazioni, che ò di già fatte, e di quelle, che sarò per fare d’ora innanzi nelle mie peregrinazioni, intraprese sotto gli auspicj di nobilissimi Mecenati Patrizj, a quel picciolo numero d’illustri Amatori, o di celebri Professori, co’ quali mi tiene in corrispondenza il vincolo fortissimo degli studi comuni. L’incominciare dallo scriverne a Lei mi sembra un tanto più preciso dovere, quanto che i coltivatori della buona, ed utile Scienza de’ fatti, e le produzioni così belle, e varie della Natura (in un secolo di tanta luce pel resto dell’Europa) dispregiate, e pur troppo mal conosciute fra noi,