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Il Fiume è molto largo in quel sito, ma non somministra oggetto veruno d’osservazione. Egli vi corre lentamente, perchè la cateratta de’ Mulini di Scardona, ch’è intorno a cinque miglia più sotto, sostiene l’acqua. Questa è l’ultima, e la più magnifica caduta della Kerka; e lo sarebbe al doppio, se l’arte non vi avesse profittato degli obici messi della Natura al Fiume per fabbricarvi molte case di Mulini. Formasi presso a quel luogo un Tofo ondulato, di grana salina, che potrebb’essere preso a prima vista per legno impietrito. I novizj Amatori della Storia Fossile spesso raccolgono, e tengono come petrificazioni di legni i lavori delle acque cariche di particole tartarose. Le linee dinotanti le divisioni de’ piccioli strati, e la diversità del tempo, in cui furono dalle acque formati, non meno che delle materie ond’erano saturate, sono in questi casi nominate fibre longitudinali de’ legni; e gli occhi mal prevenuti vi distinguono agevolmente anche le trasversali. Errore simile producono pure talvolta alcune spezie di pietre Vulcaniche, i Diaspri variegati, e le selci, che rappresentano gruppi, e nodi simili a quelli degli alberi; ed è difficile il persuadere dell’inganno coloro, che non usano d’andare a raccogliere i Fossili personalmente pe’ monti, dove può giudicare sanamente chi non porta seco prevenzioni. Dalla caduta di Scardona sino a Zara, che n’è cinquanta miglia lontana, scrisse Simone Gliubavaz, e Giovanni Lucio stampò, e il P. Farlati replicò su la di lui fede, che sia corso in altri tempi un Acquedotto. Eglino furono tratti in errore da’ residui d’un ignobile canale di mattoni, che veggonsi lungo le sponde del Fiume a destra dalla cascata de’ Mulini sino all’imboccatura del Lago; ma questo, second’ogni apparenza, non conduceva l’acqua più lungi, che a Scardona. Della