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però d’un solo fiume, non d’una confluenza, e lo qualifica rapido; questo non conviene adesso alla Kerka sotto le mura di Knin dove, per dire il vero, à pigrissimo corso. L’abbandono di questo Fiume, che non avendo argini straripa sovente, e forma paludi insalubri immediatamente sotto Knin, è dannoso all’aria di que’ contorni. Monumenti antichi di sorte alcuna io non vi ò veduto, trattone un’osservabile quantità di monete Romane, e particolarmente de’ tempi del buon Imperatore Antonino. Trovansi anche non di rado per quelle contrade monete antiche Veneziane, e d’altre Città, e Principi dell’età di mezzo.
Rimpetto a Knin, alla sponda opposta della Kerka sorge il colle, detto Monte Cavallo, alle di cui radici mettono nella Kerka le acque della Cossovschiza, che scendono dalle colline Vulcaniche della Campagna di Cossovo, la di cui bassa parte è ricca di Torba, che vi giace inutile.
Non molti anni sono, fu cavato un canale, che tendeva ad asciugare le terre allagate di essa Campagna: ma questo lavoro, abbandonato pur troppo presto, divenne inutile all’ottimo fine. Il Monte Cavallo è ora quasi del tutto incolto, quantunque viva una tradizione a Knin, ch’ei fosse celebre ne’ passati secoli pello squisito suo vino, come pure il monte Verbnik, ad esso congiunto. Anche su di questo si possono raccogliere parecchie varietà di materie Vulcaniche, fra le quali è osservabile una pietra rossiccia, come il mattone, sparsa di arena nera, e lucente di ferro vetrificato. La di lui sommità però è di pietra calcarea cenerognola, molto compatta, e piena di corpi marini anomj, corrispondenti a quelli, che trovansi su le più alte montagne de’ Sette-Comuni nel Vicentino. La via pubblica divide il Monte Cavallo dal Verbnik, le radici del qua-