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nesso, disequilibrato; e rovinoso, com’è scoglioso, e ineguale l’alveo della Cascata. Per di sotto a questa da un’oscura caverna esce con grande abbondanza d’acqua la Kerka. Io mi posi in capo d’entrarvi; e quindi messomi in uno zopolo (spezie di barchetta cavata in un tronco d’albero, come le canoe de’ Selvaggi Americani), e provveduto di scheggie di pino accese tentai di navigare sotterra, in compagnia dell’egregio giovanetto Sig: Jacopo Hervey. Non fu del tutto vano il tentativo, quantunque grande impegno fosse il difendersi dalle protuberanze tartarose della volta, e il cozzare coll’impeto dell’acqua contraria; ma le nostre fiaccole si spegnevano pella quantità di gocciole, che cadono colà dalle rupi superiori filtrandosi, e lo zopolo affrontando il fiume laddove con molto romore scende per angusto, e decive canale, se n’empiva più del bisogno. Si dovette replicatamente ritrocedere: ma con uno zopolo riparato saremmo certamente andati più oltre, e forse avremmo potuto passeggiare su le rive sotterranee del fiume. È da ricordarsi, che i monti di Topolye sono della stessa catena, calcareo-marmorea, che quelli di Jerebiza, da’ quali esce con opposta direzione la Cettina. A un tiro di sasso dalla bocca della Caverna, d’onde vien fuori la Kerka, v’ànno i Mulini. Le ruote delle macine sono orizzontali, e i raggi loro fatti a foggia di cucchiaj. Questa maniera di ruote, ch’è buona pe’ luoghi, ne’ quali si può radunare poc’acqua, e l’alzarla esigerebbe molto dispendio, trovasi nel Libro delle Macchine di Fausto Veranzio da Sebenico, Vescovo Canadiense.

§. 2. De’ Colli Vulcanici, che si trovano fra la cascata di Topolye, e Knin.

Da Topolye a Knin v’ànno cinque miglia di cam-