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sere curiosa è anche utile, perchè opportunissima alla costruzione di muraglie, e volte, agevolmente lavorabile, resistente all’azione dell’aria, e poco pesante. Il corso del torrente superiore alle propriamente dette origini della Kerka non è costante, quindi l’alta cateratta, d’ond’egli precipita, trovavasi totalmente arida, allora che noi vi fummo verso la metà d’Agosto. Dal livello del letto superiore a quello della caverna, da cui esce perenne la Kerka, v’avrà una differenza perpendicolare d’intorno a 100 piedi. Nel tempo, che vi discende il torrente ingrossato, deve colà formarsi uno spettacolo magnifico. Il ciglione, da cui l’acque precipitano, è tutto di tofo, cui servono di base le lunghe barbe della gramigna, e il musco. Egli curvasi, formando come una volta, sotto di cui v’ànno molti antri freschissimi, e difesi dal sole perfettamente, ne’ quali s’entra per anguste aperture. Le falde del monte, che servono di sponde alla Kerka in quel luogo, sono tutte capovolte, e mostrano stravagantissime confusioni nelle loro stratificazioni. Elleno sono ripide, e talvolta perpendicolari; l’impasto del marmo è il biancastro comune. Vi s’incontra qualche pezzo errante di lava durissima variolata, che dà molte scintille battuta coll’acciarino, di colore fra l’avvinato e ’l cenerognolo. Trovasi colà ripetuto il fenomeno, che mi colpì allora quando cavalcammo da Spalatro a Clissa sulle falde della Montagna, e vidimo da lontano i lembi d’alcuni strati scoperti, che sembravano descrivere archi di cerchio coll’estremità volte all’insù. A Topolye è ancora più complicata la faccenda; imperocchè non un sol ordine d’Archi, ma due se ne veggono descritti l’un dopo l’altro su la medesima base, e l’estremità loro interne riunisconsi a foggia di tetto acuminato, e cornuto alla Chinese. Il resto del monte è tutto scon-