Pagina:Viaggio attorno alla mia camera Manini 1824.djvu/97

100 Viaggio.


Ciò mi fece desiderar l’invenzione di uno specchio morale, in cui tutti gli uomini potessero vedersi co’ loro vizj e colle loro virtù. Pensai anzi una volta a proporre per esse un premio a qualche accademia; se non che riflessioni più mature me ne provarono l’inutilità.

Oh quanto è raro che la bruttezza riconosca sè stessa! Indarno gli specchj si moltiplicano intorno a noi, e riflettono con tanta esattezza la luce e la verità. All’istante che i raggi, che da essi partono, sono per penetrare nel nostro occhio, e dipingerci a noi stessi quali siamo, l’amor proprio introduce il suo prisma ingannevole fra noi e la nostra immagine, e ci rappresenta una divinità.

E di tutti i prismi, dal primo che uscì dalle mani dell’immortal Newton,