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CAPITOLO XXVII.
Gli intaglj e i dipinti, di cui parlava pur dianzi, si cancellano, si scolorano alla prima occhiata che si getta sul quadro seguente. Sì l’opere immortali di Raffaello, di Corregio, e di tutta la scuola d’Italia non possono sostenerne il paragone. Quindi io sempre lo tengo per l’ultimo, come il pezzo di riserva, quando procuro a qualche curioso il piacere di viaggiar meco; e posso accertare che mai non mi avviene di mostrare questo quadro sublime a conoscitori e ad ignoranti, a persone di mondo o ad artigiani, a donne o a fanciulli, e nemmeno ad animali, che tutti non diano alla loro maniera segni di piacere o di mera-